«nella Chiesa»
La Chiesa – scrive S. Agostino – è più grande di Maria, perché Maria è membro della Chiesa, eminentissimo, singolarissimo, ma membro; ed è insieme Madre della Chiesa. In Maria tuttavia la Chiesa contempla se stessa nella sua più alta realizzazione di santità e nell’ultimo coronamento di gloria. Maria, in questo senso, può essere chiamata “Chiesa in pienezza”, o semplicemente Chiesa – così già veniva chiamata nei secoli IV e V dai Padri – appunto perché, per essere veramente “chiesa”, ognuno deve diventare “come” Maria, secondo la misura della grazia e della propria collaborazione. In questo senso si può dire che Maria è il germe fecondo e il coronamento ultimo di tutta la Chiesa.
Tra le diverse immagini della Chiesa, il Concilio ha dato la preferenza a due: la Chiesa come Corpo di Cristo e la Chiesa come popolo di Dio (Lumen gentium, cap.I e cap. II).
La Chiesa, secondo la teologia di S. Paolo, è il Corpo di Cristo: talmente suo corpo, di cui è Capo divino, che S. Agostino può parlare di un Cristo totale, Capo e Corpo. Ora, il Capo infonde vita e moto al corpo: così Cristo, immolato e risorto, mediante lo Spirito Santo che da lui procede, dà vita a tutto il corpo, a tutte le membra che lo compongono: come la vite infonde linfa e vita ai tralci, finché rimangono innestati in essa, e li rende capaci – ciascuno secondo il suo ordine – di portare molto frutto. Né vi è dono o grazia o forza che raggiunga la famiglia umana, tutta, senza la mediazione della Chiesa, che il Signore ha costituito “sacramento universale di salvezza”. E nella Chiesa, ciascun membro è – secondo i doni ricevuti e la sua corrispondenza alla grazia – mediatore di grazia e strumento di salvezza per gli altri.
Nella Chiesa, di cui è insieme membro elettissimo e madre amantissima, Maria è in modo tutto speciale mediatrice di grazia e strumento di salvezza. Tutta l’efficacia salvifica della Chiesa proviene da Cristo unico mediatore, fonte di ogni grazia: perché, dice Gesù, «senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5). Anche Maria tutto attinge dal Figlio Redentore: perché, «ogni salutare influsso della beata Vergine verso gli uomini non nasce da una necessità oggettiva, ma da una disposizione puramente gratuita di Dio, e sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo; pertanto si fonda sulla mediazione di lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia, e non impedisce minimamente l'unione immediata dei credenti con Cristo, anzi la facilita» (LG 60).
Però, la categoria ecclesiale che il Concilio ha preferito è quella di “popolo di Dio”, proprio per la varietà dei doni, dei carismi, delle vocazioni, degli impegni che caratterizzano il popolo di Dio pellegrinante sulla terra.
Uno dei principali doni che Cristo Capo trasfonde alle sue membra è il suo sacerdozio regale e profetico. Purtroppo, i cristiani quasi completamente ignorano questo dono inestimabile, perciò non sanno viverlo in pienezza. Il Movimento A.M. molto poggia su questa realtà divina, che dovrebbe informare tutta la vita di ogni cristiano.
La Chiesa è madre: ci accoglie, ci rigenera, ci sostiene, ci perdona, ci istruisce, ci accompagna...
La Chiesa è maestra: la sua liturgia prega quotidianamente “per” tutti, vivi e defunti, e per tutte le situazioni non solo dei suoi fedeli, ma di tutto il mondo...
Un’autentica devozione mariana è dunque “ecclesiale”; e un autentico amore alla Chiesa è indubbiamente “mariano”: Maria e Chiesa formano un tutt’uno, come Cristo Capo col suo Corpo mistico...
La Chiesa deve dunque imparare da Maria: contemplarla, per conoscere a fondo il mistero di Cristo; imitarla, per riprodurne la somiglianza e la testimonianza; sentirla e chiamarla vicina a sé, nei suoi membri più alti e nei semplici fedeli...
Ogni membro della Chiesa – tanto i ministri consacrati che i semplici fedeli –, deve provare la gioia e la gloria di appartenere alla Chiesa, e sforzarsi di essere – ognuno nel proprio stato e condizione – “chiesa” che crede, che adora, che celebra, che ama, che annuncia, che opera; sentirsi “chiesa sacramento di salvezza” e “sacerdote” dell’umanità e del cosmo... Proprio “come” e “con” Maria, perfezione ultima della Chiesa e presenza perenne e materna nella Chiesa.