CONSACRARE
Consacrare “con Maria” il mondo a Dio
La “consacrazione” ha un duplice movimento: discendente e ascendente.
Il movimento discendente proviene da Dio per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo, per “consacrare” e quindi introdurre nella sfera del divino persone e cose, sottraendoli dalla semplice sfera naturale: così la consacrazione battesimale e sacerdotale e in particolare la consacrazione eucaristica, mediante la venuta dello Spirito Santo.
Il movimento ascendente parte da coloro che, consacrati a tale scopo da Dio, gli “consacrano” persone e cose: così, ad esempio, il Vescovo o il sacerdote a ciò deputato, consacra a Dio chiese, altari e oggetti sacri; così gli stessi cristiani, consacrati nel battesimo, possono perfezionare la loro consacrazione attraverso i voti o altri legami più intimi con Dio nella Chiesa... Allo stesso modo, anche i laici – afferma il Concilio – «essendo dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, sono in modo mirabile chiamati e istruiti per produrre frutti dello Spirito sempre più abbondanti. Tutte infatti le loro attività, preghiere e iniziative apostoliche, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiute nello Spirito, e anche le molestie della vita, se sono sopportate con pazienza, diventano offerte spirituali gradite a Dio attraverso Gesù Cristo (cfr. 1 Pt 2,5); nella celebrazione dell'eucaristia sono in tutta pietà presentate al Padre insieme all'oblazione del Corpo del Signore. Così anche i laici, in quanto adoratori dovunque santamente operanti, consacrano a Dio il mondo stesso» (Lumen gentium, 34).
Maria
Maria è una donna israelita laica. Ma la potenza di Dio e la discesa dello Spirito Santo in lei l’hanno interamente consacrata a Dio, già con l’Immacolata Concezione, ancor più al momento dell’annunciazione, quando fu unita indissolubilmente al Figlio Redentore e a lui interamente e liberamente si consacrò: Egli, mentre assumeva da lei le proprietà umane, le partecipava le sue stesse proprietà divine. Nessuno quindi fu mai direttamente consacrato da Dio come Maria nella misura di Maria.
Per questo, più di ogni altra creatura angelica e umana, era in grado di “consacrare” il mondo a Dio. E di fatto lo consacrò, offrendogli a nome dell’umanità e di tutto il cosmo creato, quella natura umana che il Verbo assunse per offrirsi Vittima per noi al Padre.
E consacrò a Dio, in unione col Figlio, anche l’attività umana di tutta la sua esistenza. Lo attesta ancora il Concilio: «Maria, regina degli apostoli, mentre viveva sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro, era sempre intimamente unita al Figlio suo, e cooperava in modo del tutto singolare all'opera del Salvatore» (Apostolicam actuositatem, 4).
Noi “come” Maria e “con” Maria
Il compito di ogni battezzato è quello di consacrare a Dio in Cristo la propria vita, con le azioni e le sofferenze che la informano.
Ma poiché ognuno è anche legato a tutti, e a tutti gli avvenimenti della storia umana, poiché nessuno può dissociarsi dagli altri e vivere solo per sé la sua vita, ognuno è anche deputato a consacrare a Dio l’attività e le situazioni della storia umana, facendole proprie e offrendole al Padre per mezzo di Gesù.
Siamo allora invitati da Dio, in forza della consacrazione che pur lasciandoci nel mondo ci ha assunti dal mondo al servizio divino, a trasformare la cronaca in storia, gli avvenimenti del giorno in eventi di salvezza. Così tutti i fatti che la televisione, la radio, i giornali, i mezzi di comunicazione sociale, ci presentano come “cronaca”, dovremmo filtrarli attraverso la nostra consacrazione a Dio e viverli in modo da renderli efficaci per la salvezza di tutti. Ciò può avvenire se, ad esempio, davanti a fatti di sangue o di violenza o di cattiveria umana, con la nostra preghiera supplice al Dio che è Padre di tutti e in unione con le preghiere e le ansie materne della Vergine, chiediamo perdono per i trasgressori, soccorso per chi è stato colpito...
Gli esempi si possono moltiplicare all’infinito. Ma rimane fisso il nostro compito di vivere nel mondo, santificando il mondo e consacrando al Signore le attività, le sofferenze, gli avvenimenti della storia umana.